Il sciogliersi della cristallizzazione [A85]

D – Adesso che in teoria abbiamo capito come si forma la cristallizzazione, quando si scioglie è sempre un processo graduale o si scioglie di colpo e in qualche modo si può agire dall’esterno per arrivare a scioglierla?

Vi sono diverse possibilità. Vi è, come qualcuno diceva prima, il procedimento naturale, ovvero il fatto che, intanto, le altre comprensioni che il corpo akasico raccoglie arrivano a modificare le vibrazioni che circondano la cristallizzazione, in maniera tale che qualche vibrazione risuona con le vibrazioni irrigidite della cristallizzazione e un po’ alla volta la sgretolano.

Questo, di solito, avviene gradatamente ed è una situazione ottimale. Perché ottimale? Perché significa che vi è stata una comprensione, comunque sia, o più comprensioni che hanno portato allo scioglimento, in quanto esse sono andate a modificare la richiesta di comprensione di partenza dell’akasico. In realtà lo sgretolamento della cristallizzazione non avviene tanto per lo scontro tra le vibrazioni quanto per la modifica all’origine della vibrazione. Questo è il modo più naturale e, come sempre, il migliore affinché le cose avvengano.

Vi è poi la possibilità di forzare lo scioglimento della cristallizzazione. Questo è un processo difficile e quasi sempre doloroso perché si deve combattere contro le resistenze del proprio Io; vi è la necessità di porre molta attenzione a se stessi, di fare diventare la propria osservazione su se stessi attiva a quel punto, perché è qualcosa che riguarda i propri corpi inferiori cosicché non può essere una cosa soltanto teorica che riguarda il corpo akasico (nel senso che se ne occupa il corpo akasico attraverso il processo naturale del comprendere, ndr); se voi dall’interno del piano fisico volete intervenire sulle vostre cristallizzazioni la vostra azione deve essere attiva non solo teorica.

Quindi dovete osservarvi attivamente, usando gli strumenti che avete, ovvero il vostro corpo mentale per ragionare, il vostro corpo astrale per comprendere le vostre reazioni emotive, e osservare gli elementi che vi sembrano indicare la presenza di una cristallizzazione. Da lì, con la pazienza e osservando più elementi, è possibile forzare l’attenuazione della rigidità della cristallizzazione, il suo scioglimento avverrà più velocemente del modo naturale perché sarete stati voi che con la vostra attivazione, la vostra partecipazione, con la vostra attività cosciente avrete aiutato il vostro akasico ad accelerare il processo di modifica delle sue incomprensioni, dal momento che, mentre farete quel lavoro, comunque comprenderete delle cose di voi stessi in maniera più rapida.

[…] La terza ipotesi è lo scioglimento della cristallizzazione forzata dall’esterno. Dall’esterno è possibile, ma è poco consigliabile ed è pericoloso. È possibile perché, senza dubbio chi possiede una forte carica energetica può, se sa guidare le proprie energie, se sa indirizzarle nella maniera giusta, se sa focalizzarle in determinati punti all’interno dell’altro individuo, può andare a urtare contro le energie cristallizzate dell’altro individuo e, urtandole consapevolmente, la propria consapevolezza può diventare uno strumento esterno di modifica della rigidità del nucleo della cristallizzazione.

Però questo diventa una costrizione: non vi è una comprensione raggiunta dall’individuo, quindi lo scioglimento di una cristallizzazione non spontanea, non operata dall’individuo stesso attraverso la sua volontà, deve avere delle ricadute negative, non può essere una cosa naturale e normale perché se così fosse significherebbe che qualunque individuo potrebbe andare ad agire sulle incomprensioni dell’altro, modificando le sue incomprensioni, facendo come dicono certi teorici “illuminare” e via dicendo.

Non è possibile che questo venga fatto: il cammino evolutivo è sempre una cosa individuale e può essere raggiunta solo individualmente. Un maestro, un qualsiasi maestro dall’esterno può sempre soltanto indicarti la strada, ma la strada poi deve essere percorsa. Lo stesso discorso può essere spostato sul tentativo di spezzare dall’esterno la cristallizzazione.

Può essere (teoricamente, molto teoricamente) che l’individuo con una forte energia, con una forte concentrazione, una forte consapevolezza di quello che sta facendo spezzi la cristallizzazione di un altro individuo, ma questo scioglimento, non essendo naturale, provocherà dei grossi scompensi nell’individuo.

Questi scompensi si collocheranno principalmente sul nucleo in cui si è fissata più rigidamente la cristallizzazione e poi si ripercuoteranno anche sugli altri corpi dell’individuo provocandogli dei problemi non indifferenti. E non soltanto: questo porterà a delle reazioni forti da parte della persona che si sentirà “violentata” dall’energia dell’altro: un Io che viene violentato a sciogliere qualcosa che non vuole riconoscere non può restare inerme senza reagire e, certamente, la reazione porterà a dei picchi di espressione, picchi che saranno incontrollabili e difficili da gestire e a non far sfociare in comportamenti aggressivi e nocivi.

Tuttavia c’è da considerare ancora un aspetto di questa situazione: la cristallizzazione è stata spezzata “a forza” dall’esterno, ma le vibrazioni che hanno indotto la sua formazione, non essendovi stato il raggiungimento della comprensione che l’akasico richiedeva, continueranno a inviare le loro richieste. Quindi non passerà molto tempo che la cristallizzazione si riformerà ricostituendo tutto il meccanismo che l’alimentava e la teneva rigidamente costituita. Quindi il beneficio di questo tipo di azione “di forza” sarà sempre relativo e, comunque, solo temporaneo.

Questi sono i pericoli che chi si è un po’ occupato della teoria della magia conosce e, quindi, sa benissimo di dover evitare, ed è anche per questo motivo che consigliamo di non avvicinarsi con faciloneria o superficialità a questo tipo di cose. Molte cose sono possibili all’essere umano: è possibile agire molto sulle vibrazioni sapendo determinate cose, sapendo molti degli elementi che costituiscono la realtà, ma se chi tenta di fare queste azioni cerca di farlo senza cognizione di causa, senza consapevolezza e, quello che più conta, senza un sentire adeguato, i risultati dei suoi tentativi saranno certamente disastrosi per se stesso e per gli altri.

D – Con una psicoterapia fatta bene e seria è possibile intervenire sulla cristallizzazione o solo sui fantasmi vibratori?

Sui fantasmi vibratori certamente sì, se intendiamo come fantasmi vibratori quelli che portano a delle psicosomatizzazioni. Certamente se la psicoterapia è fatta in maniera seria in qualche maniera può fungere da corpo akasico esterno, no? Ecco che lo psicoterapeuta diventa un corpo akasico esterno che gli suggerisce, gli dà degli impulsi per cercare di adoperare elementi che magari gli sfuggivano; gli può dare delle indicazioni per arrivare a costruire quel riconoscimento di se stessi, quella propria frammentarietà che va riunita e quindi aiutare a sciogliere le psicosomatizzazioni.

Per quello che riguarda la cristallizzazione è difficile che dall’esterno, attraverso un’analisi, sia possibile fare qualche cosa. Solitamente, specialmente in terapia clinica, quando si tratti di cristallizzazioni un po’ pesanti (e parliamo di cristallizzazioni principalmente a livello mentale) la vostra scienza è ancora ferma all’uso delle medicine, intervenendo con medicine che finiscono con l’intorpidire la persona invece di aiutarla ad ammorbidire il punto dolente, invece di fare quel già poco che può il terapeuta.

Le medicine, certamente, per le persone che stanno accanto a queste persone problematiche dal punto di vista psicologico, sono uno sgravio di responsabilità, un sollievo perché tolgono elementi di difficoltà alle loro vite, però alla persona in questione non servono ad altro che a mettere in disparte il problema, anche se alla fine il problema in qualche maniera riesce sempre a emergere perché il nucleo è troppo forte.

D’altra parte la ricaduta sull’organo bersaglio da parte della cristallizzazione in realtà è uno psicosomatismo, soltanto che si tratta di uno psicosomatismo che si cronicizza all’interno di quell’organo, per restare nella terminologia che abbiamo usato prima.

Annali 2008-2017

Print Friendly, PDF & Email

3 commenti su “Il sciogliersi della cristallizzazione [A85]”

  1. Nessuno può guarire un altro…
    Si può dare esempi o indicare una via possibile da percorrere…ma ognuno deve cercare la via, e osservando e comprendendo se stesso, guarire.
    In questo periodo fioriscono maghi e guaritori….ma il famoso conosci te stesso….e ‘ sempre valido

    Rispondi

Lascia un commento