I traumi del passato che operano nel presente

“Se vuoi cambiare la tua vita, allora cambiala” Com’è facile dire una frase ad effetto, a volte, ma tutti voi sapete – per aver magari provato a metterla in pratica – come sia poi difficile operarla.
E’ facile dire: “Voglio cambiare”, ma com’è facile trovare anche mille motivi per cui, dall’esterno solitamente, sorgono le scusanti per non cambiare e ci si cristallizza nei comportamenti!
Vedete, la persona che cristallizza nei propri comportamenti e disposizioni, nella maggior parte dei casi non si rende conto di essere cristallizzata;

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Oltre materialismo o spiritualismo, la spinta che ci conduce

Se voi fate attenzione a quanto viene presentato nelle varie trasmissioni, o a quando sentite parlare la gente, la prima impressione è che tutto sia rivolto all’esterno, all’esteriorità, però, se riuscite ad andare un pochino più in profondità, un pochino oltre, vedrete che sotto questa ricerca apparentemente esasperata dell’esteriorità cosa c’è?
C’è una spinta: non fermatevi soltanto alla considerazione di come esce fuori la spinta, ma considerate come essa significhi che all’interno dell’individuo, per quanto apparentemente proiettato verso l’esteriorità, la spinta della Realtà – dell’Assoluto, della coscienza, della Vibrazione Prima o come volete definirla – continua a esserci e a spingere l’individuo verso la comprensione e la conoscenza dell’interiorità.

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Perché non valorizzare la parte migliore di voi?

Guardarsi allo specchio e cercare di ritrovare in quell’immagine riflessa se stessi, non è certamente un compito molto facile.
Molte maschere, molte barriere, molte illusioni si frappongono fra voi e quell’immagine riflessa di voi stessi; eppure, volendo, con la buona volontà e con tanto amore si potrebbero abbattere tutte quelle illusioni, quelle irrealtà, quelle speranze che la realtà sia diversa da quella che purtroppo invece è.
Riuscire a conoscere se stessi in maniera diversa, pronti ad affrontare quelle difficoltà che vengono taciute, nascoste, sopite perché fanno paura; perché non sempre è facile riconoscere se stessi diversi dall’immagine che ora ognuno di voi si è creato di .

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Accettare, conoscere, imparare dai propri limiti

Quando si è incarnati sul piano fisico, voi lo sapete, si tende ad attribuire alle cose esterne il perché dei problemi che si incontrano; quindi, prendendo proprio come esempio quello fatto da G., ovvero della persona che ha il problema del naso, è giusto sottolineare – secondo me – che il problema non è il naso, esso è soltanto l’elemento procurato dall’esistenza per far sì che l’individuo vada incontro a un problema interiore; il naso è la manifestazione esterna del problema, è quello che punta dritto (non solo metaforicamente) indicando la direzione in cui l’individuo deve guardare il proprio limite.

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Le scelte contano per l’insegnamento e le comprensioni che producono

L’argomento della “scelta” è qualcosa che riguarda tutti quanti, costantemente, nell’arco di tutte le vostre esistenze; è qualche cosa di importante che deve essere necessariamente sentito, avvertito da ogni individuo nel corso della sua esistenza.
Vorrei, quindi, brevemente mettere qualche punto fermo.
Uno dei punti principali da tener presente è che, comunque sia, qualsiasi scelta voi facciate, in realtà si tratta, in misura maggiore o minore, di una scelta egoistica.
Immagino che non tutti sarete d’accordo su questa mia affermazione; d’altra parte, però, tenete presente che quando voi vi trovate di fronte una possibilità di scelta, quali sono i criteri che usate per scegliere?

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Il senso di colpa sorge dalla comprensione negata

Mettiamo in chiaro una cosa ben precisa: il senso di colpa è qualcosa che riguarda l’individuo nei rapporti con sé stesso.
Abbiamo notato, nel corso della discussione, che i vostri Io si sono affannati a cercare di trovare mille modi diversi per spostare l’attenzione da voi stessi al vostro esterno, ed ecco così che siete riusciti a dire che sono le attese degli altri a provocare i vostri sensi di colpa.
Il senso di colpa dell’individuo nasce nel momento in cui vi era la possibilità di comportarsi in un certo modo, seguendo il proprio sentire e quindi una comprensione raggiunta, ed invece l’individuo si è comportato in maniera tale da non seguire questa comprensione.

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La sofferenza nella conoscenza e nella consapevolezza di sé

È molto facile porsi nello stato d’animo che scarica la responsabilità di quello che accade sulle altre persone, riuscendo bellamente ad evitare di trovare anche soltanto il più piccolo perché che riguarda se stessi!
Siete maestri in questo, così come lo fummo noi ai nostri tempi! Eppure, noi veniamo, siamo qua, proprio per rendervi attenti e consapevoli che questo atteggiamento nei confronti della vita e delle esperienze che vivete è sbagliato.

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L’insicurezza e il bisogno di essere amati

Il tema dell’insicurezza è senza dubbio un argomento importante per la vita di tutti voi, in quanto è uno degli elementi che accompagnano tutti i vostri momenti di tutte le vostre vite.
Una domanda da porsi è la seguente: “Ma chi è che è insicuro?”. I più esperti tra voi delle nostre parole avranno già la risposta pronta; non posso fare altro che dire che la parte dell’individuo che avverte l’insicurezza non può essere altro che l’Io.
Ora resta da capire il perché della percezione da parte dell’Io di questa insicurezza.

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