Favola di Atalia, sulla responsabilità dell’evoluto

Un giorno, davanti a Sulaimon, vennero portate due donne affinché venissero giudicate. Le due donne si chiamavano l’una Milca e Atalia l’altra.
Sulaimon le guardò con attenzione e poi disse: «Donne, siete qua al mio cospetto per essere giudicate; voi vi siete azzuffate sulla piazza del mercato offrendo spettacolo indecoroso alla gente e rovesciando il banco di un mercante che esponeva vasellame il quale, giustamente, chiede di essere risarcito dei danni che ha patito. Che cosa avete da dire a vostro favore?».
Atalia sbottò subito, sotto lo sguardo acuto di Sulaimon:

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Sessualità, morale comune, evoluzione (IF31)

Insegnamento filosofico 31
I due sessi, nel mondo spirituale non esistono e non possono esistere, perché il sesso lo possiamo definire un attributo morfologico e fisiologico di quella che è la struttura del corpo fisico.
Quindi il sesso è qualcosa che riguarda la materia fisica, tuttavia il concetto di sesso o meglio ancora di sessualità non è strettamente legato alla struttura fisica ma, soprattutto quando il corpo fisico raggiunge la sua maturità sessuale (sempre da un punto di vista fisico, anatomico) incomincia ad interagire sia con la sfera emozionale che con la sfera mentale.

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L’amore che non ha bisogno di essere corrisposto

[…] L’amore, mai parola fu più usata ed abusata! Osservate l’amore di tutti i giorni, quell’amore che ognuno di voi dice di nutrire per i propri parenti, i propri congiunti, i propri amici: guardatelo attentamente. È davvero amore, dite?

Io osservo il matrimonio, il matrimonio in cui è stato detto al momento della stipulazione che vi sarebbe stato amore, comprensione, affetto reciproco ed ecco che improvvisamente – quasi sempre – nella vita di tutti i giorni, alla prova dei fatti, allorché ciò che è stato detto come vincolante dovrebbe essere messo in atto, quest’amore si trasforma in qualcosa usato per ricattare il compagno o la compagna, per far sì che egli faccia ciò che si desidera, per

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Le molte stagioni dell’amore che l’egoismo non può vanificare

L’amore, uno dei tanti nomi di Dio, l’amore che si manifesta in mille modi, l’amore che voi conoscete, l’amore che incontrate lungo la vostra via, l’amore che può assumere un volto, dieci volti, centinaia di volti, ma che comunque sempre vi accompagna.
Se voi soltanto pensate a quante volte nel corso di una sola vita, nel corso quindi di soli settant’anni incontrate l’amore, se solo vi soffermaste a questo, non nascerebbe più nelle vostre menti la paura, il timore, lo sconforto, di essere soli.

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L’altruismo: dal rispetto di sé sorge l’azione gratuita per l’altro

Caro Ernesto,
come vedi non ho resistito alla tentazione di rispondere nel più breve tempo possibile alla tua peraltro graditissima lettera, nella quale, prendendo spunto da una frase del Maestro, mi chiedi la mia umile opinione sul concetto di altruismo.
Certo che, sinceramente, sentirmi porre una cosiffatta domanda da te, da un cosiddetto ricercatore spirituale, devo ammettere che la cosa mi ha lasciato non poco stupito, tuttavia cercherò di fare del mio meglio ed esprimerti nel modo più chiaro possibile la mia opinione in merito.

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La libertà individuale si amplia con l’evoluzione del sentire (IF27)

Insegnamento filosofico 27
Tra le varie problematiche che hanno interessato l’uomo esiste certamente il problema del libero arbitrio, o, più genericamente, se si vuole, il problema della “libertà”.
È chiaro, e per comprendere questo basta guardarsi attorno o osservare la propria esistenza, che l’individuo, l’essere incarnato, costretto ad abitare un veicolo fisico, non gode di una libertà assoluta, ma il suo campo di azione, la sua possibilità cioè di prendere delle decisioni “in libertà” è molto ristretto e limitato. Si può quindi affermare con facilità che l’individuo incarnato gode di una libertà relativa, tanto che addirittura si potrebbe parlare di evoluzione della libertà.

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Il sentire, la sua evoluzione, le scelte dell’umano (IF26)

Insegnamento filosofico 26
Il “sentire” è quella condizione dell’individuo che proviene dal suo corpo akasico, cioè dal corpo in cui vengono trascritte tutte le esperienze che l’individuo ha compiuto nel corso delle sue varie incarnazioni.
Questo sta a significare che non ha niente a che fare con il piano mentale, con il piano astrale e con il piano fisico.
Questo cosa sta ancora a significare? Sta a significare che non ha proprio nulla a che fare con quello che è l’Io di uno persona.
Ora, a questo punto, è necessario che dia anche una definizione di Io, mi sembra giusto.

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